Our Blog

a cura della redazione di Giù le Mani

Lunedì 9 aprile 2018, l’assessora alle Pari Opportunità della Regione Piemonte, Monica Cerutti, nell’ambito della serie di incontri de “I lunedì nei Centri antiviolenza”, ha incontrato il Centro Antiviolenza del Verbano Cusio Ossola, presso il Ciss dell’Ossola.
Ad accoglierla per condividere con lei i temi, i contenuti, i progetti e i risultati del Centro, i Presidenti dei Consorzi dei servizi sociali dell’Ossola, del Verbano e del Cusio, rispettivamente Giorgio Vanni, Franco Diazzi e Stefano Calderoni, il Direttore del Ciss Ossola, Mauro Ferrari, la Consigliera provinciale alle Pari opportunità, Flavia Filippi, l’assessora alle Politiche sociali del Comune di Verbania, Marinella Franzetti, il Presidente della Fondazione Comunitaria del VCO, Maurizio De Paoli, unitamente agli operatori del settore e alla stampa.
Sonia Manini, coordinatrice in rappresentanza del Ciss Ossola, ha presentato e illustrato il Centro Antiviolenza del VCO, facendo un excursus a partire dal protocollo d’intesa che, sottoscritto dai soggetti partecipanti nel 2016, ne ha sancito la nascita.
Obiettivo del Centro A.V., – costituito dai tre Consorzi dei Servizi Sociali della provincia, dal Servizio “Sportello Donna” della Provincia del VCO, dal Servizio antiviolenza “Giù le mani” della Cooperativa La Bitta di Domodossola, da ASL VCO e dalla Questura del VCO, recenti sottoscrittori del protocollo – mettere a sistema tutte le competenze e le professionalità già presenti sul territorio del Verbano Cusio Ossola, per agire in modalità integrata e coordinata, per collaborare a favore di una comune progettualità nel contrasto alla violenza di genere, per offrire al territorio una copertura più diffusa, maggiore garanzia di inclusione e rapidità di risposta.
Territorio che vede attualmente 25 punti di accesso, come “punto” di forza – continua Sonia Manini – in quanto segnale di una presenza capillare finalizzata ad ascoltare il disagio.
Gli accessi sono presidiati da educatrici, assistenti sociali e psicologhe, con formazione specifica sulla presa in carico di donne che subiscono situazioni di violenza.
Attività del Centro altrettanto importanti dell’accoglienza e del sostegno psicologico, sono:
  • il lavoro di prevenzione nelle scuole, con studenti di tutte le età, compresi i più piccoli, perché la cultura del rispetto reciproco e dell’affettività venga trasmessa a soggetti sempre più giovani
  • la formazione a favore degli operatori di primo accesso perché apprendano la capacità di approcciarsi con donne di culture diverse – molte delle vittime di violenza sono straniere – e acquisiscano gli strumenti per decodificare segnali “altri”.
  • la formazione degli operatori finalizzata all’accoglienza dei maltrattanti
  • l’attivazione di strutture-rifugio per ospitare donne e minori in situazioni di pericolo, e di altre strutture abitative di seconda accoglienza, dove possano vivere le donne che abbiano già attuato un percorso verso la propria autonomia. In questo ambito alle risorse regionali si aggiunge un fondo della Fondazione Vco, unitamente alle risorse messe a disposizione da Soroptimist per l’avvio di tirocini e avviamento al lavoro.

I numeri della violenza sulle donne sono in aumento: se nel 2016 le donne che si sono rivolte per la prima volta ai servizi del Centro erano 80, nel corso del 2017 i nuovi casi di violenza emersa sono 95.

E’ intervenuta quindi l’Assessora Monica Cerutti per ricordare quanto sia prioritario consolidare la Rete dei Centri Antiviolenza del Piemonte, ciascuno dei quali è, a sua volta, nodo cui fa capo una rete.  Quanto sia importante che tutti i soggetti della stessa rete parlino identici linguaggi e che compongano, pur come singoli tasselli, un unico ben definito e riconoscibile “puzzle”.  A tale scopo devono essere coinvolti più organismi, quali la magistratura, le Forze dell’Ordine, i medici, perché i Centri AV, così articolati, diventino sempre più visibili e credibili, anche agli occhi dei media.

Se da una parte è aumentata la sensibilità sociale nei confronti del fenomeno emerso, molto è ancora il sommerso, e poter disporre di alcuni strumenti che consentano di far emergere questo sommerso sarà un ulteriore passo avanti nell’attività di contrasto alla violenza. Occorre allora individuare quei luoghi privilegiati, quali ad esempio i saloni dei parrucchieri, e con essi lavorare, perché facciano da “antenne” a certi malesseri e disagi delle loro clienti.

I Centri Antiviolenza del Piemonte – continua e conclude Monica Cerutti – pur tra difficoltà di diversa natura, stanno lavorando molto bene, ma occorre continuare anche a monitorarne i processi e l’evoluzione per migliorarne i risultati.
La visita si è conclusa presso il Consultorio di Domodossola, punto di accoglienza sanitaria messo a disposizione dall’ASL VCO, oltre al Codice Rosa attivo presso i DEA.
Alla fine dell’incontro, l’assessora Monica Cerutti, ha dichiarato con grande soddisfazione “Oggi termina il tour dei lunedì nella rete regionale dei 14 Centri antiviolenza. A Domodossola come nelle altre realtà ho trovato attiva e ora consolidata, una rete multiprofessionale competente che sta lavorando con passione su un tema molto delicato, per cui sono necessari interventi continuativi che vedano collaborare tutti i soggetti che hanno un ruolo istituzionale. Questo è il primo grande risultato della nostra legge quadro 4/2016”.

lebitte

Comments are closed.